Ebbene zozzoni all'ascolto, il risultato del contest meno seguito della storia dell'internet è lassù nel titolo. Il mitico Don, sosia panza munito separato dalla nascita del grande James Gandolfini.
Evvai, ho vinto.
Vai con Sang Sattawat, vediamo se qualcuno mi da corda come succede agli anziani e ai malati di mente.
Domani si ritorna a Padova, nel frattempo sto bazzicando dalle parti di Schermi d'Amore, festival del cinema melò di Verona. Esatto! Città di Romeo&Giulietta=Festival del cinema d'amore.
Che tristezza infinita.
Però, probabilmente inconsciamente, incredibile visu, gli organizzatori han portato in concorso Daisy, l'ultimo film, a produzione sudcoreana, di Andrew Lau, il mitico regista honkonghese dei cinque Young and Dangerous e dei tre Infernal Affairs. Il film è molto molto carino, una specie di The Killer di John Woo meno violento e più melodrammatico. Mi risolleva lo spirito dopo la schifezza immonda di ieri, un orribile film coreano, peggio di una telenovela georgiana (si chiama Love Talk, statene lontani). E pensare che in Corea del Sud l'ultimo film brutto è stato il primo di Im Kwon-taek, che probabilmente l'ha fatto a sei anni contando che ultimamente ha raggiunto il traguardo dei cento, dicasi cento, film diretti. Se Raoul Ruiz non avesse 420 anni forse ci arriverebbe anche lui alla tripla cifra, dal momento che il buon cileno ne ha una novantina nel palmares (consiglio l'ultimo, Klimt, grandioso biopic sul pittore austriaco, interpretato da John being John Malkovich Malkovich).
Che bello, ho fatto un post quasi serio. Sono orgoglione di me stesso. Vedete di dirmi chi ha diretto Sang Sattawat, sennò, dal momento che vinco sempre io, potrei pensare di istituire qualche premio per questo contest.
Udine des.
Booya
martedì 1 maggio 2007
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1 commento:
E' facile, è Apichatpong Weerasethakul!
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