giovedì 23 ottobre 2008

Un uomo di un fottuto certo livello

Si sa, gli anniversari di nascita sono momenti ideali per stimolare rimembranze e reminescenze.
L'altro giorno sono stato adiuvato in questo complesso e virtuale processo sinaptico da un connettore molto reale e prosaico: un libro. Anzi, un libercolo.
Stavo gettando la bibliospazzatura -montagne di libri oggettivamente inutilizzabili, alcuni dei quali fulgide apologie dell'umana idiozia- quando raccatto all'interno dello scatolone un volumetto che ha stuzzicato all'istante la mia svampita memoria.
Anaïs Nin, "Il Delta di Venere".
Una raccolta di racconti erotici risalente agli anni '40 in edizione economica e tascabile della Bompiani, con tanto di optional. Pagine spermofobe.
Si babbia, ovvìa.
E tutt'un tratto sapevo dove avevo già visto quel libretto nero.
L'anno della terza media.
Non c'era internet, non c'era neanche un computer in casa per quanto mi riguarda.
I più opulenti per distruggersi lo zibibbo di seghe andavano in edicola e con fare pruriginoso si accattavano i vari Le Ore, Lando, ThunderTopa, Tette al Balzo, e via dicendo.
Io, che ero poverello e non avevo vagonate di mila lire da investire in onerosi oboli ai miei ormoni, facevo un po' con quello che c'era.
E si trattava appunto del libro di Anaïs Nin.
A tredici anni mi ammazzavo di pugnette sugli immortali scritti di una delle maggiori autrici surreali della storia, grufolavo sulle pagine macchiate di inchiostro dall'amante segreta di Henry Miller, dell'amica di André Breton e Georges Arnaud, grugnivo gaudente sulle fantasie zozze dell'autrice di Diari, la versione femminile della Recherche di proustiana memoria.

Io sono convinto che gli intellettuali veri si riconoscano così. Dimmi come ti masturbavi da piccino e ti dirò chi sei: un uomo di un fottuto certo livello.

Booya

lunedì 20 ottobre 2008

Checchè se ne dica son davvero brutte cose

Voglio dire. Uno torna a giocare a pallacanestro semiseriamente dopo un lustro di stop e scopre solo dopo due mesi di duro ma entusiastico allenamento di essersi arruolato nelle fila di una compagine che milita in un campionato amatoriale affiliato a Verona Fedele?

Porco dio.

Cosa dovrò scoprire ora? Che torno a postare dopo venti giorni di limbo e scopro che Blogspot è un organo del'Opus Dei? O di C.L.? Che il Papa mi ha addato su feisbùk?

Son cose.

Che poi non mi son proprio mai piaciuti quelli che attaccano con un "Voglio dire". Troppo livorosi. Per non parlare dei dementi che usano il verbo addare.

Sono tempi difficili.

Ben ritrovati.

Booya

sabato 4 ottobre 2008

The power of love

È incredibile!

Bastano 15 secondi di Scarborough Fair di Simon & Garfunkel per rilassarmi, acquietarmi, dimenticare tutte le paure e gli stress mondani, catapultarmi in un mondo altro e migliore.

È incredibile!

Bastano 16 secondi di Scarborough Fair di Simon & Garfunkel per distruggermi irrimediabilmente le gonadi, spappolarmi i testicoli e disiare d'essere un fottutissimo eunuco per far smettere 'ste palle di girare.

Booya