lunedì 31 marzo 2008

Osteria Numero Venti

Cazzo.
Caaaazzooo.
Amici. È successo.
Mi hanno fregato, l'hanno fatto prima di me.
Qualcun'altro ha realizzato il sogno della mia vita, si è portato via ciò che faceva di me un essere umano, mi ha privato dell'unico obiettivo che dava un senso alle bigie giornate della mia esistenza.
Mitchell Lichtenstein.
È questo il nome del mariuolo.
Nome di merda, peraltro.
È lui che ha fatto un film con la ragazza che si porta appresso la fica dentata. Fica inteso come organo sessuale. Dentata inteso che c'ha i denti. Ragazza inteso come giovane esponente di sesso femminile del genere umano. Film inteso come pellicola, probabilmente Kodak, impressionata riproposta alla velocità di 24 fotogrammi al secondo. Lui inteso come quel frocio sucaminchie di Mitchell Lichtenstein. Tuu siaaa maledeeettooo.

E adesso tutti a comprare il DVD di Teeth -che. bel. titolo.- che poi ci si trova tutti insieme giù in piazza a sbertucciare il Lichtenstein cantando:

Osteria numero venti
Se la figa avessi i denti
Quanti cazzi all'ospedale
Quante fighe in tribunale
Daghèla bel biondina
Daghèla ben biondaaaaa

Branco di miscredenti, lo so che siete arrivati fin quaggiù senza credere a una sola parola di quanto scritto finora. E allora pigliatevi sto link e guardatevi il trailer. Eretici.

Booya

venerdì 28 marzo 2008

Becero Party

In esclusiva mondiale ecco la trascrizione della sceneggiatura del film Caramel diretto dalla libanese Nadine Labaki.


Fica amante frustrata nonchè regista di questo film: salve sono la fica amante frustrata nonchè regista di questo film bla blabla bla bla. E siccome sono la protagonista: gnè gnè gnègnègnè gnè.

Vecchia attrice fallita col finto marchese: bla blablabla bla bla.

Fichetta in procinto di sposarsi che si fa ricucire la fregna: ho già schiacciato! blabla bla bla.

Lesbica impenitente: sgrunt!

Vecchia pazza: fgbjfnvunasjdfòahfanfòorcnajrnalnVECCHIAPAZZAòarfjrenfgrjfncaòunzazzazaz.

Personaggini di contorno: salve, siamo i personaggini di contorno. Non vi preoccupate di noi, tanto non serviamo a nulla. Ma visto che ci siamo: blablabla bla bla bla bla.

MOMENTO DI TRISTEZZA

SGUARDI LANGUIDI FRA LESBICACCE

MOMENTO DI GRANDE TRISTEZZA

COLPO DI SCENA!! NO, SCHERZAVO

MUSICHINE ARABE NOSTALGICHE (x3)

MOMENTO DI IMMENSA TRISTEZZA

FINALE NON DICO PROPRIO CONSOLATORIO, NON DICO PROPRIO ALLEGRO, NON DICO PROPRIO CATARTICO, FACCIAMO INUTILE.

I testicoli del proprietario del blog: salve, siamo i testicoli del proprietario del blog. Siamo caduti da molto in alto e ci siamo fatti discretamente male. Ossequi.

Booya

giovedì 27 marzo 2008

Uh cazzo, come si è ingrassato

Ma perchè Jack Nicholson in Non è mai troppo tardi è il sosia imbolsito di Terry Gilliam?

Ma soprattutto, perchè mi pongo questo tipo di domanda?

Ma specialmente [inserire elemento intelligente, ironico ed/od sarcastico] e non [inserire controelemento intelligente, ironico ed/od sarcastico].

Non ne ho voglia, vado a letto.

Booya!

mercoledì 26 marzo 2008

Baba da Bupi?



Booya

martedì 25 marzo 2008

Haiku

Era un cavudo maggio

Quella notte ho avuto un miraggio

Trombavo con Debora Salvalaggio.


Booya

sabato 22 marzo 2008

mercoledì 19 marzo 2008

Sticazzi, quanti auguri

Auguri al babbo, dai cui lombi sono uscito. Fino a prova contraria.

Riauguri al babbo idem come sopra di buon onomastico.

Auguri al blogghino, che secondo rivelazioni indiscrete di una fonte anonima (io) oggi compie un anno. Li avrebbe compiuti ieri, ma accorpando tre feste c'è qualche probabilità che rimembri che in quel giorno lì fra il 18 e il 20 marzo succede qualcosa.

Auguri a Herr Gèi Gèi a Frau AleBabetto, prossimi alla laurea. Nuntio vobis gaudium magnum habemus n'antro paro de scienziati della comunicazione. Benvenuti nella comunità. Eee no, il diploma di laurea è un po' troppo ruvido per pulirvicisimiti lo sfintere. Suggerirei un'estemporanea cornice. Lo so che le tradizioni sono tradizioni, ma bisogna sperimentare.

Auguri ai lettori del blogghino, che hanno bellamente ignorato il mio precedente post. Così sentito, così appassionato, così viscerale, così cacato neanche di striscio. Cattivoni. Ragadi anali in arrivo per tutti.

Auguri a quel poveretto di Gesù Cristo che fra pochi giorni muore per la 1975esima volta. Che due coglioni, povero Cristo. Ahahahahahahah.

Concluderei con una savia citazione che dovrebbe aprirvi gli occhi, non saprei bene in merito a cosa.

"Honolulu arrivo!"

Booya

lunedì 17 marzo 2008

Prima che il Diavolo sappia che deve onorare il Padre e la Madre morti

Allora.
C'è un Philip Seymour Hoffman cattivissimo, che sodomizza la moglie, si fa di coca, si fa di eroina, ruba i soldi all'azienda, organizza rapine. Ah, e si pettina coi capelli indietro. Così, per dire.

Poi c'è Ethan Hawke che fa lo sprovveduto faccia di tonno, il fallito, lo sfigato, il turlupinato, il perdente, il fratello di Philip Seymour Hoffman. Ah, e si ciula la moglie del suddetto fratello. Così, per dire.

Poi c'è Marisa Tomei che fa la fica, ninfomane, senzacervello, troia. Che, così per dire, in OGNI scena in cui compare è nuda. Dicasi OGNI. Leggasi OGNI. Pronunciansi OGNI. Vabbè, non proprio in OGNI, ma nella stragrande maggioranza. E quando appare vestita è comunque concettualmente ignuda. Così, per dire.

Poi c'è Albert Finney che fa un babbo incazzosissimo, rancoroso, vendicativo, triste, distrutto.
E poi c'è il miglior digitale dai tempi di Collateral di Michael Mann.
E poi una regia che di minuto in minuto cresce di intensità fino a raggiungere vertici inarrivabili.
E poi c'è il migliore film degli ultimi anni, clamorosamente non cacato nemanco di striscio dall'Academy. Stronzi.
E poi c'è che l'ho visto in un cinema vuoto, con davanti le sbarre per i disabili, nella posizione svacco totale che mi farebbe garbare anche il più orrido dei film del più orrido dei registi. Il prossimo di Lynch, così per dire.

E poi basta. Grazie a tutti.

Booya

Epitaffiando

Non che sia stato un grande amico;
o un ottimo compagno;
o un bravo amante.
Però beccami gallina se non sono stato un eccezionale conoscente.

Booya

domenica 16 marzo 2008

venerdì 14 marzo 2008

Guerra Preventiva

Tutti a vedere il film di Sidney Lumet al cinema! Tutti a vedere Philip Seymour Hoffman che si ingroppa Marisa Tomei per poi arenarsi su di lei come una balena spiaggiata! Tutti!

Il film si intitola Onora il Padre e la Madre. E potrebbe sembrare anche bello come titolo se non fosse che non c'entra un cazzo con l'originale Before the Devil Knows you're Dead. Tra l'altro, per non allontanarsi troppo dal mio personale tormentone, si vocifera che il titolo italiano di Iron "sì sì, sarò una tamarrata ma di quelle esagerate" Man sarà: L'Uomo che in effetti è sì di Ferro ma poi in realtà ha un Cuore buono, fà Volontariato e dona l'8 per mille alla Chiesa Cattolica.

E intanto stasera al Cineforum dovrò ancora una volta presentare Lezioni di Cioccolato senza far trapelare agli ignari astanti che si tratta di una puttanata epocale. Chissà se coglieranno i miei dardeggianti sguardi di richiesta di perdono. E i prossimi film da presentare saranno Bianco e Nero e Il Mio Amico Giardiniere. Andiamo bene. Pensavo per Bianco e Nero di cavarmela intonando acappella Ebony and Ivory. Farei la mia porca figura.

Booya

giovedì 13 marzo 2008

Finalmente una battuta non di cattivo gusto

Finalmente una battuta non di cattivo gusto di Berlusconi: "Contro la precarietà? Sposare mio figlio o un milionario".

Non la vedo brutta come rivincita rivongarlo nel cacapranzi di uno dei figli di Berlusconi. Magari con l'ausilio di un secchiello di arena. O di una striscia di carta vetrata.

Cosa dici? Ah, forse non intendeva proprio questo? Va là.

Booya

mercoledì 12 marzo 2008

IIIIIIIIIIIIIHHHHHHHHHHHHH

Chi segue il blogghino dall'inizio (e vabbè, già siamo in pochi qua. In più mi metto a fare dell'insiemistica. Coglione) sa che l'unico Festival del Cinema, fra la manciata che annualmente seguo per protolavoro, che sponsorizzo veramente volentieri è il Far East Film Festival di Udine, di cui tra l'altro lui cura l'ufficio stampa (ricordati di chi ti ha voluto bene se passi di qua).
L'anno scorso è stata la volta di un branco di poveri scienziati nipponi dell'università di Trieste costretti a becerare in giapponese per nostro sommo gaudio.
Quest'anno, per festeggiare la prima decade, quelli di Udine han chiamato per il trailer niente. popò (il pirata Popò, nella botte sicuro, se gli tocchi il siluro sprizza un po' di popò!). di. meno. che. Pang Ho-cheung (lo stesso del film consigliato per la festa delle donne, pensa un po' se non sono avanti non dico di anni, di secoli, di millenni! ma perlomeno di qualche giorno), regista honkonghese coi contromaroni (par condicio! ehm.. controbersani!) che sciorina cinema di gran qualità con la stessa facilità con cui io mi masturbo nel tempo libero.
E apprezzate, per cortesia, l'abilità semantico/paragonica (parola, quest'ultima, che mi dicono dalla regia non esistere) con cui ho introdotto il filmato nella frase precedente.
Avete apprezzato? Bene, vai col playback.





Booya

martedì 11 marzo 2008

Anal Ittico

Non sia mai che mi si dica che lancio strali nell'etere senza argomentare.

Da un po' di tempo, all'incirca da quando mokkia si è messo pure a fare film, mi trastullo sbertucciando il filone adolescenziale del cinema italiano.

Analizziamo con una semplicissima tesi che renderà chiaro ciò che di per sè è già chiaro, e che quindi renderà il post ridondante e inutile, di conseguenza pubblicabile.

L'ospitata dell'obbligata tele marchetta dei cine barbari nell'imminenza dell'uscita in sala del loro truculento contributo all'assassinio del cinematografo è, da molti mesi a questa parte, appannaggio del corvaccio dell'intelligenza giovanile, della donna che, con la correa partecipazione dei suoi fastidiosi Amici, da anni si ciba della pappetta maleodorante che resta dei cervelli dei 15enni d'oggidì, Maria de Filippi.

Il fatto che tutte le produzioni dei film in questione scelgano come target, sin dalla rapida e indolore stesura della sceneggiatura (sceneggiatura?), l'adolescente decerebrato e demente medio che assiste a uno spettacolo che ha lo stesso valore intellettuale delle abluzioni di un bue con la candida spiega tutto.

Che abbia avuto bisogno di anche un solo pretesto per insultare ancora una volta certo cinema è sintomo e paradigma di vecchiaia incipiente.

Evviva il martire che ha letto tutto il post, chè sarai ricompensato nel regno dei celiaci.

Booya

domenica 9 marzo 2008

Recensione di "Thank you for Smoking"

You're Welcome.


Booya

Aggiornamento: il nuovo sogno di una vita è quello di raddrizzare, brandendo un ampio randello nodoso, la ghigna sghemba dell'odiosa Katie Holmes. Saluti.

venerdì 7 marzo 2008

Partenza intelligente

Anticipo di un giorno i dovuti auguri per la Festa delle Donne per evitare il traffico di domani.

E quindi, a nome di tutti i sopravvalutati possessori di pisello, auguro a tutte le sottovalutate uterofore un felice otto marzo, con la speranza e l'augurio di liberarvi il prima possibile di tutti questi pistolini microcefali con intorno più o meno ciccia, chè, si ben sa, ce la fate benissimo da sole.

Consiglio caldamente per l'occasione l'acquisto del DVD di Exodus, film del regista Edmond Pang. Leggete qua e dite un po' se non è geniale.

Booya

mercoledì 5 marzo 2008

Nel Frattempo

Utilizzo il tempo che mi separa dall'attesa visione del primo lungometraggio animato della storia iraniana (messa giù così fà veramente paura), Persepolis, per dimostrare a tutto il blogotesticolo che come al solito non sono sul pezzo e non ho capito un belino del mondo dei blog, mettendomi a parlare di cose vecchie di settimane come se nulla fosse.
Quindi vado sinteticamente a dirvi cosa penso dei tre film che finora hanno impreziosito quest'anno solare cinematografico, iniziato da così poco ma che già promette faville (ricordo che per l'estate è atteso Iron Man. Inteso? Iron cazzo Man). E contando che sto per recuperare anche Lu Scafandru e Ssa Farfadda.

Il Petroliere: la scena dell'esplosione del pozzo. Stop. Cinema sublime. "Non l'ho visto, dura due ore e mezza. Du palle". Fottiti.

No Country for Old Man: un film di due ore e due minuti che riesce, senza colonna sonora, a mantenere la tensione così alta, a sorprendere in modo così inconvenzionale fino alla fine e soprattutto a rendere plausibile l'orrida, bellissima, rubife, rasierte parrucca di Javier Bardem non può che essere geniale. Geniale.

Sweeney Todd: non mi piacciono i musical. Non concepisco l'idea che un tizio vestito in frac esca da un cassonetto per cantare il nuovo successo di Giòdy Tonno. Però credo sia il genere cinematografico per eccellenza del divertissement senza tanti fronzoli e tante velleità. Che io ricordi di musical impegnati ne ho visti tre: Cantando Sotto la Pioggia che nascondeva una splendida riflessione sul cinema; Hair; e un musical indiano sul dramma del latte rancido lungo come il Mahabharata su cui non mi soffermerei più di tanto.
Tim Burton in effetti si sta un po' invecchiando, e in effetti si è un po' ancorato sugli stessi topoi per la cui instaurazione nell'immaginario popolare ha lottato vent'anni. È normale quindi che gli stereotipi si vadano ad esacerbare. Per Burton questo ha significato l'approdo al musical, dove la norma sono l'eccesso scenografico e la stilizzazione; due caratteristiche tipiche del suo stesso cinema. Egli, quindi, secondo me, vogliamo fare un altro inciso?, perchè no!, si è trovato obbligato ad acuire queste soluzioni che già gli appartengono. Il risultato è talmente carico esteticamente, scenograficamente e visivamente da essere mirabile. E poi Sacha Baron Cohen che canta con accento italiano è splendido. E poi l'idea di uno Shakespeare appiattito fumettisticamente mi garba. E poi sentire un branco di sedicenni bestemmiare per avere pagato otto europei per vedere un musical è impagabile.
Detto questo e altro, se volete vedervi un musical guardatevi The Rocky Horror Picture Show. E poi pure questo. E poi volendo tutti a teatro a vedere il musical di Maurizio Costanzo Show. E poi basta però.

Booya

sabato 1 marzo 2008

Anna Tatangelo D'Alessio

Dopo essersi presentata sul palco dell'Ariston con una coppia di tette tenute su che neanche un tranvone slovacco, Anna Tatangelo D'Alessio (a imperitura memoria dell'onta di accompagnarti a quel teletubbie avariato di Gigggi) rilascia la dichiarazione:

"Al DopoFestival non ci vado perchè si fa troppa polemica e non si parla di musica, esibizioni e canzoni. E a farmi prendere in giro non ci vado."

Quando poi qualcuno le ha fatto notare quanto la sua canzone sia inascoltabile e banalotta, che nonostante abbia vent'anni sfoggi il look di nonna Abelarda e come abbia il senso dell'umorismo di un idrante di Caracas, Anna Tatangelo D'Alessio si è accucciata in posizione fetale, ha cominciato a frignare pretendendo il suo sonaglio biascicando più o meno :

"La mia canzone sarà sempre più bella della tua gnè gnè gnè. Specchio riflesso gnè gnè gnè. Gigggi gnè gnè gnè. Michael Bolton gnè gnè gnè. Gnè gnè gnè. Sonaglino."

Booya