domenica 30 settembre 2007

Vendonsi

Chiudo il posticino per una settimana precisa.
Vado sul lago, tra Garda e Torri del Benaco, a dare una mano a un amico che sta per girare un film autoprodotto con attori e troupe semi professionisti.
Non so che andrò a fare; con tutta probabilità una buona settimana in panciolle. Però credo e spero che si tratterà di un'esperienza interessante.
Accazzo, parlo come un fottuto libro stampato ormai.
Ma sono pervaso dalla convinzione che questo blogghino cadrà in disgrazia per l'ennesima volta.
Ebbèèè, non ci si può far niente. Io continuo imperituro, imperterrito, immarcescente, immaturo, immolato, immortalato, imbalsamato, imperniato, imperlato, impelagato, impettito, irsuto, irato, irritato, impomatato, impataccato, impacciato, impantanato, impastato, intabarrato, impossibilitato, inossidato, intossicato, incrostato, impiccato e ipotecato a portare avanti codesto spazio virtuoso e virtuale.

Per chi ci sarà, or bene ci si vedrà.
Per tutti l'altri, or bene fottetevi.

Booya

sabato 29 settembre 2007

Conferme

Non sono mai stato un tivì series junkie.
Ma la prima stagione di Heroes mi ha proprio entusiasmato.
Mi piacciono le storie corali, amo la fantascienza letteraria, mi garbano le regie raffinate e ricercate.
E questa serie le ha un po' tutte.
Contando che la prima puntata della seconda seria conferma in toto la bontà della produzione, non posso che consigliare a tutti di mandare a cagare Italia1 e affidarvi all'emulazzo.

DAMN!

Booya

giovedì 27 settembre 2007

Note da un altro (merdosamente maledetto, o maledettamente merdoso che dir si voglia) concerto di Vasco

A parte che son piovuti cani e gatti. E freddo, cacchio se c'era freddo.

A parte che la mia giornata è iniziata alle 7 e mezza di mattina ed è finita alle 4e45. Antimeridiane.

A parte che dopo "Love Boat" arriverà sugli schermi interplanetari "Bestemmia Bus".

A parte che i friulani non son proprio gente da concerto. Dieci minuti di pioggia e tutti a casa? Ma dai.

A parte il "Faccetta Nera" intonato sul bus al ritorno, come la migliore delle scolaresche balilla, col sottoscritto che rideva istericamente per non piangere.

A parte tutto questo, gente, Vasco è alla frutta. Metà del concerto in playback. I segmenti tra una canzone e l'altra contavano parecchi "Eeeeeh", molti "Eeeeeeeeeeeeeeeeh", qualche "Aaaah", pochi sporadici "Grazie", moltissimi "Eeeh" , un unico sgrammaticato "Eh, a voi il freddo neanche una pippa" e nient'altro.
Ormai mi sembra molto simile a Sonny Rollins (con le dovute distanze: Rollins è un fottuto, dicasi fottuto, genio; Vasco no); Rollins però, nonostante faccia fatica a parlare, ad articolare due pensieri consecutivamente logici e a evitare di sbavare come una lumaca che va alla foglia d'insalata (cit.), sul palco spacca ancora. Vasco è un po' più lucido fuori, ma on stage non capisce davvero più un cazzo. Poarìn.

Booya

Hotel Chevalier

Per tutti coloro i quali amano alla follia Wes Anderson, ecco il corto da accompagnare (anzi, da far precedere) alla visione del suo ultimo, splendido film "The Darjeeling Limited", con l'aspirante suicida Owen Wilson, il premio Oscar più dinoccolato della storia Adrien Brody e il nipote d'arte Jason Schwartzman (figlio di Talia "Adrianaaaaaaaaaa" Shire, a sua volta forse figlia, non saprei, di Francis Ford Coppola. I Coppola, manco a dirlo, sono la mafia del cinema. Vedi: Nicholas Cage, Sofia Coppola, Roman Coppola, Talia Shire. Ma sto divagando, e questa parentesi è davvero parecchio lunga. Potrei continuarla un altro po' in effetti. Naaaaa), che in questo corto, si spupazza la gnagna (figlio d'arte e pure paraculato). Se siete riusciti a riprendere il periodo dopo la parentesi senza tornare su siete davvero bravi.
Ve l'avrei proposto tutto. Ma purtroppo non ho iTunes, e non lo voglio avere. E poi vi beccate Natalie Portman versione zozza. Tiè.





martedì 25 settembre 2007

Ciao Darwin

Non se ne sentiva nè la mancanza nè il bisogno -per altro con lo stesso identico format, solo qualche soldino in più-.

Resta il fatto che è il top del trash. E in quanto tale esilarante.

Comunque sempre più spesso quando guardo Bonolis mi viene in mente la mia nonna Barbara, che ogni volta che lo vede in tivì pronuncia il seguente strale: "Schto Schtupido". Con un esse arrotata magistralmente con un accento siculo-piemontese da antologia. Minchia né.

Booya

lunedì 24 settembre 2007

Rosci di merda

Non riesco a smettere di ascoltare 'sta canzone.



Rosci di merda.

Booya

Aggiuntina postuma (?!).
Per Giumbat se passa ancora da queste parti.
Se incontri i rosci dalle parti di Edimbra, ti fai fare un autografo e poi li stendi con una mazza chiodata? L'autografo sulla mazza chiodata magari, grazie!

Note da due concerti di Zucchero

Sottotitolo: che, dialo cane, per fortuna uno l'ho saltato.

Che la figlia del Fornaciari, Irene, che fa da spalla al succitato Fornaciari, in trenta minuti di esibizione riesce a dire 43 volte: "Ciao Verona". E nessuno se la fila.

Che il sùcar come finale fa lo sborone, va in gradinata, sputacchia "You are so beautiful" in faccia ai gradinati con a fianco una sgnacchera in topless e tanga.

Che 'ste tre sere in media ha fatto 18/19 gradi e stare in topless e perizoma devono venirti i capezzoli che sono due fanali.

Che ho lavorato 33 ore in due giorni.

Che la band di Adelmo conta elementi parecchio stranianti. C'è un chitarrista che sembra uscito dai lombi di Cpt. Beefheart. La corista che ha un afro arancione vagamente rassomigliante al fungo atomico di Nagasaki (che non vedo perchè venga sempre citata meno di Hirshima. Maledetto Resnais). La cavallona chitarrista di colore, dalla caracollante deambulazione su tacchi da 25 centimetri e treccine imperlate che a più riprese hanno flagellato entusiasti fans delle prime file.

Che vabbè che Pavarotti è morto. Ma fare "Miserere" con la sua voce registrata mi ricorda tanto Morandi. E allora il concerto viaggia verso sud.

Che non mi ci hanno mai messo, ma sarebbe bello lavorare una sera in uno degli otto vomitatoi. Vomitatoio è una parola che direi all'infinito. E ancora e ancora. Vomitatoio. Basta, mi gira la testa.

Che ho conosciuto colleghi talmente abili bestemmiatori che Mosconi in confronto è sulla via della beatificazione.

Che i due che han chiesto, indicando l'Arena: "Ma questo edificio, cosa sarebbe?" li ho congelati nell'azoto liquido per farne oggetti di culto e pellegrinaggi pagani.

Che per quelli che leggono l'Arena in realtà è un grosso orinatoio.

Che mi sono fatto incastrare e mercoledì vado ancora da Vasco a Udine. Madonna qua e Madonna là.

Che ho fatto un post un po' troppo lungo.

Che Booya

giovedì 20 settembre 2007

Note da un concerto di Vasco

Ci ho lavorato al concerto di Vasco, eh. Sia chiaro.

Nel preconcerto:
- La spalla di Vasco, Simone, e le sue poetiche rime, toccanti parole che fanno sembrare Baudelaire il babbo di Malgioglio: "Quando sei ragazzo non te ne frega un cazzo". Lirico.

- Quella che è già passata agli annali storici come "La pugna della ola". La ola della tribuna est arriva facile in porto. La molesta tribuna ovest non ci sta: parte anche la sua ola, che si spegne venticinque metri più in là. Dopo svariati tentativi la ovest attira l'attenzione dello stadio arrivando quasi a completare la ola; non foss'altro che i simpaticoni della est fanno gli gnorri e lasciano cadere nel nulla l'opera d'arte della ovest. Dieci minuti buoni di fischi sonori e di "Scemi, scemi". Epico.

Durante il concerto:
- La ridicola pausa di sette minuti a metà concerto. Già entrata nei migliori libri di storia della musica come la "Pausa pista", essa è stata poco abilmente camuffata da pausa cambio abito di scena. AH! Make-up artist.

- Le tre parole che Vasco non doveva dire. Poco prima di intonare (si fa per sire) "C'è chi dice no" (e qua non si fa per dire), il zocker di Rocca (la comprerò prima o poi una scimmia correttrice di bozze) ha sillabato le seguenti tre parole: Rock. And. Roll. Mefitico.

Postconcerto:
- L'esilarante monologo di un collega sconosciuto, interessante portatore non sano di "io, per carità, ho amici terroni, parenti terroni; ma è proprio la razza, ce l'hanno nel sangue diocà. Sono la feccia dell'umanità, neanche i negri fanno così schifo porcodì. E poi quanto si riproducono, boiadì. Fra un po' saremo tutti mussulmani e terroni. Io me ne vado in Islanda diocà". Insomma, un interessante evolversi di molte interessanti e profonde argomentazioni in dieci minuti di contatto umano. Vacca boia.

- Il trapano del vicino che, essendo rientrato alle due di notte ieri dal lavoro, mi ha svegliato alle 8 e mezza, condannandomi a una giornata di bestemmie. Ma ti scoverò, ah se ti scoverò.

Booya

martedì 18 settembre 2007

Cazzo

Il treno perde. E perde un sacco!
No no. Vado ad avvisare il capotreno, non ci salgo qua sopra. Ne va della mia incolumità (!?).
Ah no.


E' un tizio che piscia. A treno fermo, in stazione. E quanto piscia!


Ecco, finit... no.
Cazzo. Che pisciata!


Ecco fatt.. no.

Un altro po'.

Sgrullatina.

Sgrullatina lunga, eh.

Goccia della staffa.

Fatto.

Booya

domenica 16 settembre 2007

AHAHAHAHAHAHAH

Coniglio.

Booya

What's up Doc?

Languo. Ecco che succede, amico.

Booya

venerdì 14 settembre 2007

Mannaia

Il TG1 delle 13e30 dedica un servizio di due minuti alla rivoluzionaria invenzione della gomma da masticare che non appiccica, definendo questo raggiungimento del genere umano come fondamentale per lo sviluppo della specie. "Scoperta geniale!" sbertuccia l'inviato da Londra, facendo notare come ora le piazze dei paesini di merda di tutta la mattonata Europa e i capelli delle odiose bimbine bionde e boccolute non saranno più alla mercè del diabolico strumento di masticazione.
Già. Come se nel Darfur, in Myanmar, nel Kashmir et cetera et cetera inculasse qualcosa a qualcuno del cicless che non s'attacca. E non dico che se il TG1 delle 13e30, a metà programma, dedicasse due minuti di resoconto sulle schifezze del mondo di cui non si parla mai, gli abitanti del Darfur, del Myanmar, del Kashmir et cetera et cetera sarebbero più contenti e sollevati; ma dico, molto egoisticamente, che farebbe sentire molto meno stronzi noi.
Cazzo se mi sono svegliato storto.
Buaz!!

Booya

mercoledì 12 settembre 2007

Balenghi

Seriamente.
Starebbero meglio Piccinini e Aldo Serena a commentare il basket in Rai al posto di Lauro e Bonamico.
Seriamente.
Ogni volta che li sento mi sembra di ascoltare l'audiolibro di "Basketball for Dummies". Senza contare che Franco Lauro ultimamente ha clamorosamente disimparato la lingua italiana. Dai, voglio dire: una volta imparata è difficile far peggio Franco.

Commentino tecnico per pochi intimi:
Va detto che la partita non è ancora finita; ma è possibile che si scelga tatticamente di non cambiare mai sui blocchi se dopo dietro ci sono Gianni&Pinotto e lo spaventapasseri del Mago di Oz ad aiutare?
Inoltre, chi cazzo è questo Herber che ne ha fraccati una quindicina nel secondo tempo?
Misteri della vita.
E l'Italia fuori dall'Europeo, secondo me. Concedendo venti rimbalzi offensivi nella partita decisiva, d'altronde, vinci a fatica in prima divisione anche se hai Larry Bird.

Booya

Emulazzo

Fava e Strafava, maiuscola per enfatizzare. Ci mette sei anni a scaricarmi la terza puntata di Heroes l'emulazzo di 'sta cippa. Ha già scaricato la prima e la seconda, e dalla quarta alla ventiquattresima. Ma la terza no, l'anima della mortazza sua.
Inoltre. Magari sbaglio, ma c'è mica nessuno che come me pensa che più della metà dei superpoteri degli Heroes è presa in prestito dagli X Men brutti (quelli della metà degli anni ottanta)? C'è Cannonball, c'è Forge, c'è Rogue, c'è Wolverine; c'è anche Hulk per quello. Mah. Però mi garba finora la serie (ovviamente non ho aspettato il terzo episodio e sto andando avanti, me gramo, me misero).


Booya

lunedì 10 settembre 2007

Aggiornamento scheletri nell'armadio

Un po' di tempo fa invece mi accorgo di questa stranezza.
C'è il regista di "Voglia di Tenerezza", di "Qualcosa è Cambiato", entrambi filmaccioni strappalacrime, entrambi grossi incettatori di Oscars e con il buon Jack Nicholson per protagonista, e di "Spanglish" che si chiama James L. Brooks.
Poi c'è lo sviluppatore e produttore esecutivo dei Simpsons che si chiama James L. Brooks.
Ho sempre sperato in una curiosa omonimia.
Invece no: James L. Brooks è schizofrenico. Fa filmacci per pigliare Oscar e poi si piglia per il culo nei Simpsons. Dehihihohu. Forte.

Booya

Oh, boia faust

Ah!
Non lo sapevo, lo ammetto.
Per la serie proprio tutti le abbiamo fatte le nostre marachelle.
Ce l'avete presente Paul Haggis no? Il tizio che scrive le (stupende) sceneggiature a Clint Eastwood e che nel tempo libero ha esordito come regista con"Crash Contatto Fisico" vincendo en passant l'Oscar come miglior film un par d'anni fa? Bon, ora ce l'avete presente.
Ebbene, il canadese sor Paul è fra le quattro menti (badate bene, quattro cervelli, otto mani contando la sinistra, otto occhi, bulbi oculari, nervi ottici, iridi, quattro cistifellee, quattro sfinteri, quattro alluci senza contare i sinistri et cetera) brillanti che hanno creato nientepopodimenoche "Walker Texas Ranger". Oh, boia faust!
Ora viene fuori che Clint Eastwood ha diretto "I Ponti di Madison County". Ah, cacchio. L'ha fatto.

Booya

Ah già

Ah già.
Son tornato da Venezia, e la mia vita non sa più che cacchio fare con me.
Per Kenny e AleBabetto: la mia vita non sa più che cacchio fare con me, ma i miei genitori sì. Quindi per l'inizio della prossima settimana dovrò badare al fratellino malaticcio, saltando tra l'altro anche un paio di lauree di amici oltre che il tuo compleanno Ale.
Poi mi sono accorto che è facile dire "Prendo e me ne vado, non mi vedrete mai più". Ma qualcosa bisogna pur organizzare. E io non sono il tipo. Spero vivamente di non marcire qui a Verona. Checcazz.
Sperando che le foschie del weekend vengano trascinate al largo da una piacevole brezza tardo estiva, vi auguro tutto il male del mondo. Così almeno paragonato a voi mi sentirò gran figo.

Booya

sabato 8 settembre 2007

Risata satanica con tosse tabagistica annessa

Buaz!
Per il terzo anno di fila Leone d'Oro come miglior film a un regista cinese (sto giro n'atra volta Ang Lee dopo i caubois bucioni di due anni fa).
E poi mi cagate il cazzo perchè amo il cinema orientale.
Buaz!

Booya

No, è che non avevo un cazzo di voglia di postare

Perchè è più difficile di quanto pensassi trovare un diecina di minuti per postare sul blog dalla sala stampa della mostra del cinema di Venezia. Anche perchè, e non pensavo proprio, ho lavorato come un mulo. Ho fatto da Caronte traghettando le anime perdute fino al patronato dove dormivo, ho scritto per l'immarcescente www.nonsolocinema.com una quindicina scarsa di recensioni e ho pure cominciato a lavorare per www.filmagazine.it, bel neonato sito dell'amica Veronica Maffizzoli. La quale Veronica Maffizzoli, donna dai coglioni cubici se ce n'è una, organizza il primo FilmFestival Garda, svolgentesi a Salò il 6/7/8 dicembre prossimi venturi se non vado errato. Due gatti che passate ancora da queste parti, se siete in quella zona, ma anche no, fate un salto anche perchè ci sarò anch'io a dare una mano lì in mezzo.
Detto questo, Venezia è finita. Stasera verso le otto si saprà il vincitore. Dall'ultimo lontano aggiornamento ho veduto molti films, belli e brutti, ma sinceramente niente di trascendentale. A parte l'immancabile Miike Takashi, in concorso con "Sukiyaki Western Django" e l'inossidabile Johnnie To con "Mad Detective". Due grandiose pèliculas. Oh, è chiaro che sto finendo le idee da riversare in questo blog, sempre che ne abbia mai avute. Mi dispiacerebbe buttarlo in vacca, e ancora di più abbandonarlo del tutto. Vediamo se si accende qualche lampadina. Chiedo venia per il post lungo. Continuo a odiare la crema per talloni screpolati del Dottor Scholl; se qualche stronzo coi talloni screpolati viene ancora su questo mefitico blog cercando la cremina del dottore mangia crauti è meglio che sloggi. E che si tenga sti cazzo di talloni screpolati, che non è mica piorrea, santa bagigia.

Booya

sabato 1 settembre 2007

Venezia 3

Oggi si parla solo di filmss, perchè son due, che denunciano la psicolabilità e l'instabilità dei reduci dell'Iraq o di quei soldati che in Iraq ci stanno ancora (e scusate la fretta nel liquidare le trame ma non c'ho voglia). I due filmss in questione sono Redacted di De Palma e In The Valley of Elah di Paul Haggis (per dire, il tizio che sceneggia i film del buon Eastwood e che ultimamente di passaggio ha vinto un oscar con Crash, sua opera prima).
Partendo dal presupposto che filmss che trattano certi argomenti sono inattaccabili -se attacchi un filmss del genere sei un figlio di puttana insensibile e cinico- ammetto che l'argomento trattato non mi interessa per niente. Sono un figlio di puttana cinico e insensibile e va bene così. Dirò, la cosa che più mi fa rabbia non è tanto la guerra ingiusta, o quanto stanno male gli iracheni, o quanto poverini e turbati sono i soldati semplici che tornano negli stati uniti; a me fa incazzare, e lo farà sempre, la stupidità umana, e la presunzione di non riuscire ad ammettere che siamo un'intera specie di babbioni rincoglioniti e stronzi. Ups.
Comunque, De Palma su Haggis ai punti. Il primo lascia da parte il suo usuale manierismo registico per sperimentare forme di cinema soggettivo al limite dello sperimentale, e per questo va encomiato; il secondo invece è un volpone di quelli epici, un acchiappapremi per natura. Penso che Haggis possegga il dono raro di saper superare di quel tanto la superficialità dell'uomo medio da poter passare di tanto in tanto per autore. In realtà, Morando Morandini docet, è solo (tra virgolette) un prosatore che vuole fare poesia. Chiuderà la carriera con 29 oscar.

Booya