giovedì 20 settembre 2007

Note da un concerto di Vasco

Ci ho lavorato al concerto di Vasco, eh. Sia chiaro.

Nel preconcerto:
- La spalla di Vasco, Simone, e le sue poetiche rime, toccanti parole che fanno sembrare Baudelaire il babbo di Malgioglio: "Quando sei ragazzo non te ne frega un cazzo". Lirico.

- Quella che è già passata agli annali storici come "La pugna della ola". La ola della tribuna est arriva facile in porto. La molesta tribuna ovest non ci sta: parte anche la sua ola, che si spegne venticinque metri più in là. Dopo svariati tentativi la ovest attira l'attenzione dello stadio arrivando quasi a completare la ola; non foss'altro che i simpaticoni della est fanno gli gnorri e lasciano cadere nel nulla l'opera d'arte della ovest. Dieci minuti buoni di fischi sonori e di "Scemi, scemi". Epico.

Durante il concerto:
- La ridicola pausa di sette minuti a metà concerto. Già entrata nei migliori libri di storia della musica come la "Pausa pista", essa è stata poco abilmente camuffata da pausa cambio abito di scena. AH! Make-up artist.

- Le tre parole che Vasco non doveva dire. Poco prima di intonare (si fa per sire) "C'è chi dice no" (e qua non si fa per dire), il zocker di Rocca (la comprerò prima o poi una scimmia correttrice di bozze) ha sillabato le seguenti tre parole: Rock. And. Roll. Mefitico.

Postconcerto:
- L'esilarante monologo di un collega sconosciuto, interessante portatore non sano di "io, per carità, ho amici terroni, parenti terroni; ma è proprio la razza, ce l'hanno nel sangue diocà. Sono la feccia dell'umanità, neanche i negri fanno così schifo porcodì. E poi quanto si riproducono, boiadì. Fra un po' saremo tutti mussulmani e terroni. Io me ne vado in Islanda diocà". Insomma, un interessante evolversi di molte interessanti e profonde argomentazioni in dieci minuti di contatto umano. Vacca boia.

- Il trapano del vicino che, essendo rientrato alle due di notte ieri dal lavoro, mi ha svegliato alle 8 e mezza, condannandomi a una giornata di bestemmie. Ma ti scoverò, ah se ti scoverò.

Booya

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