sabato 1 settembre 2007

Venezia 3

Oggi si parla solo di filmss, perchè son due, che denunciano la psicolabilità e l'instabilità dei reduci dell'Iraq o di quei soldati che in Iraq ci stanno ancora (e scusate la fretta nel liquidare le trame ma non c'ho voglia). I due filmss in questione sono Redacted di De Palma e In The Valley of Elah di Paul Haggis (per dire, il tizio che sceneggia i film del buon Eastwood e che ultimamente di passaggio ha vinto un oscar con Crash, sua opera prima).
Partendo dal presupposto che filmss che trattano certi argomenti sono inattaccabili -se attacchi un filmss del genere sei un figlio di puttana insensibile e cinico- ammetto che l'argomento trattato non mi interessa per niente. Sono un figlio di puttana cinico e insensibile e va bene così. Dirò, la cosa che più mi fa rabbia non è tanto la guerra ingiusta, o quanto stanno male gli iracheni, o quanto poverini e turbati sono i soldati semplici che tornano negli stati uniti; a me fa incazzare, e lo farà sempre, la stupidità umana, e la presunzione di non riuscire ad ammettere che siamo un'intera specie di babbioni rincoglioniti e stronzi. Ups.
Comunque, De Palma su Haggis ai punti. Il primo lascia da parte il suo usuale manierismo registico per sperimentare forme di cinema soggettivo al limite dello sperimentale, e per questo va encomiato; il secondo invece è un volpone di quelli epici, un acchiappapremi per natura. Penso che Haggis possegga il dono raro di saper superare di quel tanto la superficialità dell'uomo medio da poter passare di tanto in tanto per autore. In realtà, Morando Morandini docet, è solo (tra virgolette) un prosatore che vuole fare poesia. Chiuderà la carriera con 29 oscar.

Booya

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