venerdì 25 settembre 2009

Bastardi (doppiati) senza gloria

Non può che farmi piacere sapere che tutti coloro che guarderanno Inglorious Basterds, l'ultimo film di Tarantino (strambo regista che seppure piaccia a cani e porci rimane il preferito degli snob), affidandosi alla criminale, criminosa, ciminesca(?) distribuzione italiana, verranno privati del momento più esilarante del film, in cui Pitt e compagni tentano di farsi passare per italiani in un covo di tedeschi.
Chissà cosa si inventeranno per giustificare il doppiaggio. Forse che forse annulleranno ogni differenza linguistica (il film è recitato in inglese, tedeco, francese e italiano), semplicemente doppiando tutto perché, si sa, gli italiani sono troppi stupidi e indolenti per i sottotitoli e quella dei doppiatori è una lobby troppo radicata per mandarli semplicemente tutti in una zolfatara a Canicattì. D'altronde se l'ha fatto Carlo Ponti con Il Disprezzo di Godard perchè non dovrebbero farlo con Tarantino? Te lo dico io perchè, mona di un distributore, perchè il tizio si presenterebbe sotto casa tua ubriaco come una pigna, irromperebbe in casa, appenderebbe a testa in giù al ventilatore quella lurida di tua moglie, chiuderebbe quei mentecatti dei tuoi figli nell'asciugatrice e ti forerebbe ripetutamente la sacca scrotale con un tagliapeli del naso descrivendoti in tempo reale, con quella sua vocina da Scorsese sotto elio, la situazione passo passo. Auguri, stronzo.

Booya

giovedì 24 settembre 2009

La porti un succhione a Verona

Leggo in giro che ieri il primo numero de Il Fatto Quotidiano è andato esaurito in tutta Italia in un batter d'occhio. Gente che a Milano, alle 7 e mezzo del mattino, già non lo trovava più.
Quaggiù da noi, nel Wyoming italiano, alle dieci del mattino molte delle edicole che non avevano rifiutato Il Fatto (alcune edicole epurano con editti bulgari anche il Riformista. Ciao vicini di casa) ne conservavano ancora qualche copia. Sento questa notizia e uno strano sentimento sopito da anni risale la china, come il rigurgito post prandiale della mamma beccaccio che imbocca di bolo vomitato l'implume figliolo..
è come..
sembra quasi..
ma sì! È orgoglio! Per la prima volta sono orgoglioso di abitare in una città di bigotti, verdi neofascisti, xenofobi, omofobi, ignoranti forzaitalioti.
I cuore Verona.

mercoledì 23 settembre 2009

Ignominia e felicitazioni

Oggi, 23 settembre 2009, fa capolino nelle edicole di tutta Italia Il Fatto Quotidiano. Parliamoci chiaro: è una vera, imbarazzante vergogna per un paese come il nostro dover sopportare un altro, l'ennesimo e purtroppo non l'ultimo, subdolo attacco alla democrazia. Un paese dalla ricca storia, dall'impareggiabile cultura, con le più belle coste del mondo, i più incredibili paesaggi montani, un paese su cui il sole brilla tutto l'anno, in cui i maestri liutai assemblano i migliori mandolini, in cui gli impareggiabili fornai stendono la migliore pasta ancora una volta si trova ad affrontare un manipolo di comunisti che attentano all'equilibro, alla stabilità del suo sistema democratico tramite le pagine di un fogliaccio agitatore, un pamphlet stalinista, una triste e stantia mazarinade. Cosa direbbero Michelangelo, Leonardo, Giulio Cesare, Galileo, la Cappella Sistina, la Torre di Pisa, il Colosseo, Mike Bongiorno se solo potessero rendersi conto della baracconata da regime messa in piedi dalla banda di trotsko-castristi capitanata da Marco "kapò" Travaglio, Antonio "Potemkin" Padellaro, Furio "Gulag o Gulash?" Colombo e Stefano Disegni de la Serna? Griderebbero all'ignominia, ecco cosa farebbero. Farabutti.




Hahahaha, scherzo.
Il Fatto Quotidiano è una figata.
Loro festeggiano la prima uscita, io il 400° post.
Felicitazioni a entrambi.
Più a loro che a me.
Ma anche un po' a me, via.

Edit:
a dirla proprio tutta ieri sera sono andato a festeggiare questo doppio avvenimento con degli amici. Abbiamo bevuto un po' e un simpaticone ci ha filmato. Ecco il risultato. Ha!

Booya

domenica 20 settembre 2009

Vinicio, levati

Pare brutto intimare a Vinicio Capossela di levarsi dal culo dal momento che si trova perfettamente in mezzo fra me e il mio prezioso ombrello di Christian Dior - prezioso ombrello di Christian Dior che peraltro mi appartiene solo putativamente dal momento che l'ombrello originale (un attrezzo acquistato per dieci euri da un'esercente cinese di dubbia legalità a Cadorna in un momento di grosso scorno mistico causato dal raffronto fra il clima postatomico milanese e la mia tenuta definibile al più e ottimisticamente tardo primaverile) è stato dimenticato sotto una poltrona sul lato posteriore sinisto (rispetto all'entrata, destro rispetto allo schermo) del Teatro del Verme il cui responsabile dell'ufficio oggetti smarriti, un Emanuele evidente omosessuale del tipo checca isterica di quelli capaci di dirti seriamente "pazzaaaaaa" come solo Amanda Lear e in regolare possesso di Eco Pass, due giorni or sono ha risposto "certamente, eccolo!" alla mia domanda "vi avanza mica un ombrello lungo, verde e col manico marrone?" -, ombrello che verrà riciclato come tenero regalo alla mamma, accompagnato da qualcosa di vergognoso tipo: "madre, ti penso sempre e ho anche speso un fottuto stipendio per renderti fiera possessore di un cazzo di ombrello di Christian Dior", insomma pare brutto?
Il discorso fila.

Booya

sabato 19 settembre 2009

Già, dice

Mesi e mesi per decidere cosa scrivere in un eventuale post di rientro, quando finalmente ecco l'ispirazione: scrivere un meta post di rientro sul non sapere cosa scrivere nell'eventuale post di rientro.
Talmente avanti che la mia faccia ha fatto il giro e ora è al posto del culo.
È questo è quanto gente, ci si vede in giro.

Booya