mercoledì 30 maggio 2007

Iamme 'n coppa Clevelànnd...

E se alla Quicken Loan Arena di Cleveland, Ohio, durante gara 4 delle finali della Eastern Conference della National Basketball Association tra Cavs e Pistons, l'omino addetto all'organetto del palazzetto, per scaldare il pubblico durante un azione in attacco della squadra di casa, intona una Tarantella, quando la persona che si avvicina più a Napoli sul posto è il macellaio italo-americano di terza generazione che sta guardando la partita dal quarto anello con moglie figli e suocera, beh allora siamo fottutamente fottuti. Papparapapparapappapappapararara pappapappapappapappapappapappapararara, uè. W la Tamurriata Nera.
Booya

lunedì 28 maggio 2007

Fiaba...

Il mito di Atlante.
Atlante era un mito, tanto che gli 8 e 8 e 3 19 gli avevano dedicato uno stornello. Solo che nessuno sapeva cosa fossero gli arbre magique, nè sapeva come trascrivere questa parola. Indi per cui la canzone a lui dedicata ebbe poco successo. Atlante abitava in quell'epoca dove la gente aveva un sacco di nomi strani; tipo aveva un babbo e una mamma che si chiamavano Giapeto e Climene, e il bello è che nessuno sapeva chi dei due era il babbo e chi la mamma e i nomi non aiutavano. Poi aveva due fratelli, Prometeo ed Epimeteo. Prometeo faceva il mariuolo di professione, e nel tempo libero si faceva mangiare il fegato da un'aquila. Epimeteo accettò un appuntamento al buio e si ritrovò sposato a Pandora, e tutti sappiamo come è andata a finire col suo pitale e l'urina radioattiva. Poi Atlante aveva un saaaaacco di zii, tra cui Iperione, Oceano, Crono, Rea, Causio, Tardelli, Bergomi, Zoff, Burgnich, Altobelli e Paolo Rossi. Insomma, viveva in un tempo dove le telenovelas non servivano, siccome non c'era la tivvù e i bimbi nascevano anche se si starnutiva. Capitava così che tu fossi figlio di tua sorella, nonno della mamma di tua moglie, zio della figlia lattaia della portinaia di tuo cugino, bisnonno della cognata di tua suocera. Atlante era un Titano. Figata penserete voi. Col cacchio vi dico io. Al tizio toccava reggere sulle spalle la volta celeste, questo perchè non stava simpatico al capo. Ora entra nella storia un eroe che si chiama come una cioccolata calda, Eràcle; il ragazzo prometteva bene nonostante la mamma si chiamasse Alcmèna. Era figlio del capo, Zeus; all'incirca era il 1564esimogenito. La cosa non andava troppo giù alla moglie del capo, Era, che decise di rompere le balle al brav'uomo. "Ciccio" disse la dèa dalle braccia lattee "se porti a termine dodici fatiche, che Ethan Hunt a confronto era un pischello, io, che sono dèa, ti faccio diventare dio quando lo dico io. E poi quassù potrai divertirti ad angheriare gli umani solo perchè sei immortale e ti annoi un botto". Oh, ma dodici fatiche mica da ridere. Addirittura spalare la merda dalle stalle più grandi e fetenti del mondo! Fatto sta che la cioccolata calda riesce a farle un po' tutte, ma gli manca di grassare un po' di mele d'oro dal giardino delle Espèridi. Che non era un giardino normale, dove puoi portare fuori il cane a fare la popò, dove i vecchi si lamentano dei magrebini che spacciano droga ai ragazzini che limonano duro e che si lamentano dei vecchi che si lamentano. No no. Era un giardino con una villa di marmo di proprietà del capo e della mugliera (quella ufficiale, quella acida per intenderci) a guardia del quale c'erano queste ninfe, le Esperidi, e un serpentone gigantesco avvinghiato all'albero e con cento occhi sempre aperti e dieci litri di collirio lì vicino. Qualcuno, Eràcle non si ricordava più chi, forse il cugino della mamma del becchino fratello del fioraio suocero dello zio della vacca che l'ha stracagato, gli aveva suggerito: "Fai rubare i pomi ad Atlante mentre tu gli reggi la volta celeste". Al nostro povero Atlante non sembrava vero, un pirla che si prende al posto suo la volta celeste sulle spalle. Andò così a rubare le mele d'oro, senza la minima intenzione di riprendersi quel fardello sulle spalle e sulle palle. Ora mi vergogno un po' per il finale, ma non l'ho scritto io. Eràcle disse "Vecchio barbaglio che non sei altro, reggimi un secondo la volta celeste che mi piglio un cuscino per stare più comodo" e detto questo si volatilizzò con i pomi rubati, avendo un appuntamento galante e trombante con la cugina della figlia della prozia di sua cognata. La morale è questa: nell'antica Ellade gli eroi erano certamente forti e valorosi, ma avevano a che fare con una serie di rincoglioniti che le adolescenti sul forum di Top Girl a confronto concorrerebbero per il nobel.

venerdì 25 maggio 2007

Fuckin' back...

Allora, i fatti sono questi. Ho chiamato il signor Libero in persona il quale, lapalissianamente terrorizzato dal fatto che potessi presentarmi sotto casa sua e inscenare una guerrilla armata che i contras sandinisti mi fanno una pippa acrobatica o che potessi sodomizzarlo con un palo della cuccagna incandescente e appuntito che Nessuno mi fa un soffocotto magistrale o che ancora potessi rigargli la macchina usando la moglie, s'è mosso personalmente e in soli dieci (?!) giorni lavorativi mi ha ripristinato la connessione. Oh, non ne va dritta una; e vabbè, che ci vuoi fare. Pure il Fru (Fru), il festival delle radio universitarie, è andato così e cosà. Noi che l'abbiamo organizzato al fin della fiera ci siamo divertiti un mondo, a parte qualche situazione un po' frustrante per il sottoscritto, ma i patavini hanno risposto un attimo blandamente. Giusto per usare un eufemismo. La radio continua a essere un mezzo di comunicazione indiscutibilmente affascinante; questo mi aspettavo quando abbiamo cominciato a farla amatorialmente, e questo continuo a pensare tuttora. Tra l'altro il Fru (Fru) mi ha tenuto lontano dalla casa madre scaligera il tempo necessario per perdermi, con mio sommo rammarico, la discesa dell'unto dal signore, e unto nei capelli, nella città dell'Arena. Herr Sivio si è manifestato, il suo ufficio stampa impone l'uso di questo evangelico verbo, per patrocinare la candidatura del leghista verde pisello Tosi, che dal papi putativo ha preso i migliori pregi. Per un tot è riuscito infatti a occupare contemporaneamente tre seggi, con relativi stipendi, ovvero quelli da Assessore Regionale, Consigliere Provinciale e Consigliere Comunale. E poi 'sti stronzi che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese, con tre figli a carico e un affitto iniquo e delle bollette assurde che li strozzano vengono a rompere le balle. Ma date via il culo e scendete in politica, no? Tanto poi il culo ve lo riprendete con gli interessi andando a trans. Che mondo ironico il nostro. Anzi, grottesco. Si sente che mi girano le balle? Beh, non va bene.
"Lavorare con lentezza, senza fare alcuno sforzo". Dovrebbe poter essere così per tutti, non può esistere una società i cui meccanismi consentano che un uomo si ammazzi di lavoro solo per tirare a campare. Se qualcuno mai mi dovesse interpellare a proposito direi che si tratta di meccanismi perversi e insostenibili. Ma siccome mai nessuno lo farà, uso il pessimo escamotage che ho appena usato. Prepariamoci a un secondo ancor più sordido Medioevo. Quanto vorrei essere Hari Seldon e abitare in un romanzo di Asimov. Booya

domenica 20 maggio 2007

56k...

"Navigare in internet a 56k è come fare la Louis Vuitton Cup in pedalò. Quello con lo scivolo dietro. Da solo"

Beatcippe

Booya

lunedì 14 maggio 2007

Pasqualino Trattopèn...

Nel ridente paesino di Oliva Mantecata, un piccolo villaggio ai piedi del Monte Peto, un vulcano sulfureo, il tredicesimo picco della catena dei Meteorismi, bagnata dal Mar Castrato, che a sua volta bagna l'Isola Eunuca, dalle cui coste si intravede la Penisola della Mani Basse, dove non ci sono cittadine sul mare, beh nel ridanciano paesino di Oliva Mantecata, in perenne lotta col confinante villaggio di Oliva all'Ascolana per chi producesse il miglior distillato di cheerios, viveva Pasqualino Trattopèn, giovanissimo sessantaquattrenne commerciante di Kebab, o, secondo la pronuncia in vigore nella mezzadria di Lugagnano di Sona, di Braparinti, che, per i meno attenti, è Kebab letto al contrario.
Pasqualino Trattopèn, nato da Maristolfa Pantanata e Astolfo Temperamatite, detto "il gonfio" per la perenne orchite genetica, gestiva il suo ridente negozietto con ridente allegria, servendo una ridente cipolla quando richiesto e un'ustionante salsa piccante anche quando non richiesto. Per questo fu incriminato e incarcerato; gli furono comminati sette anni con la condizionale per aver servito salsa piccante a persone non consenzienti, e due giorni con qualche rimbrotto per lo spaccio di eroina tagliata col dixan, che nascondeva nel retto dei montoni.
In prigione il ridente Pasqualino, ridente per il rictus, Pasqualino per l'anagrafe, trovò l'amore in Teofilo T'anculowski, anziano ventenne bielorusso, omosessuale dalla nascita, bielorusso in seguito a virus contratto a Minsk. L'amore scoppiò ridente e fulminante; Pasqualino si lasciò trasportare nonostante uno sfintere restio e riluttante. Il sentimento dei due amanti fu coronato attraverso un matrimonio metà indù metà ortodosso, per venire incontro alle religioni degli sposi, rispettivamente musulmana sciita e uno strano miscuglio tra animismo e shintoismo. La bella cerimonia, durata quasi quarantasei settimane quasi ininterrotte, in tutto due ore a quarantasei settimane di distanza l'una dall'altra, fu celebrata da Don Casimiro, bolsa giocatrice di curling del Malawi che, percependo la vocazione, prese i voti e anche qualcos'altro, diventando il beneamato Casimiro.
La morale di questa ridente favola è che a volte spacciando dell'eroina nel retto di un montone la cui carne è destinata ad essere venduta sotto forma di Kebab, si può anche trovare l'amore nel bagno del carcere. Che è una morale di merda,ma noi favolisti postmoderni siamo profondamente contrari alle morali del cazzo.

giovedì 10 maggio 2007

Altro trailer...

Questo invece è per spaventarvi.. ritorna Michael Bay con un film sui Transformers (?!), non contento degli ottimi risultati raggiunti con, nell'ordine: Bad Boys, Bad Boys II, Armageddon, Pearl Harbor, The Rock e il nonplusultra The Island. Tremate gente, tremate.. rispetto a questo Tony Scott è Orson Welles. Booya



E direi che c'è bisogno di aver paura anche di questo.. il nuovo Die Hard! Non fraintedetemi, adoro Bruce Willis. Ma ragazzi, se fate bene attenzione vedrete anche Edoardo Costa. E questo vale più di mille parole. In più l'Inno Alla Gioia smetallato e il salto dal jet in corsa! sbuaz sbuaz sbuaz. Ribooya.

Yatta!...

Ecco lu trailer de lu nuovo filme de Kitano: KANTOKU BANZAI (se non si è capito ve l'ho scritto in giapponese.. Udine des!)



Beh, sembra che il buon vecchio sia tornato al comico demenziale. L'ultima volta c'aveva provato con Getting Any (Minna Yatteruka!, cioè : Lo fanno tutti! o una roba del genere..), film/suicidio artistico che ha preceduto di poco il terribile incidente motociclistico che ha attentato alla vita del Takeshi. Bon, tocchiamoci le balle e speriamo in bene. Speriamo non sia un suicidio artistico e che non presagisca a un vero suicidio. Speriamo solo faccia fracassare dal ridere. Hail Kitano. Booya

mercoledì 9 maggio 2007

I 4 Peter...

Non ricorda un po' Amici Miei? Ma vaffanzun zun zun zun zun zun zun.. Booya

lunedì 7 maggio 2007

L'amichevole Uomo Ragno...

Spider Man 3: mission accomplished. Era d'obbligo passare al cinema, donare il sette euris e mezzo come obolo e dare un'occhiata a cosa combina il sempre buon Sam Raimi con la bellezza di 250 mijioni di dollàri di budget, che mi dicono essere record assoluto nella storia del cinematografo come somma spesa in una produzione. Tanto se poi ne incassa minimo il quadruplo per la Columbia è sempre un affare.

INTERLUDIO
Dave Letterman tre giorni or sono: "Durante questi quindici secondi di applausi, Spider Man 3 ha incassato altri 200 milioni di dollari".
FINE INTERLUDIO

Il film. Beh, in due parole mi sembra che il Sam abbia un attimo lasciato da parte il lavoro sulla sceneggiatura per divertirsi col Blue Screen. Sommando dialoghi debolucci al fatto che Tobey Maguire è un cane e al fatto che il doppiaggio accentui la caninità degli attori cani, il risultato è qualche scena di troppo in cui si rischia la comicità involontaria. Per il resto il film è spettacoloso, e qualche raimiata d'annata fa capolino di tanto in tanto.

INTERLUDIO 2
Cazzo hanno fatto vedere il trailer di Transformers. Un film sui Transformers diretto da Michel Bay, quello di Armageddon e Pearl Harbor. COSSAAA???!!!!!!!!
FINE INTERLUDIO 2

Ultima cosa: io che sogno un campo/controcampo di primi piani con Kitano e Bill Murray, vederne uno tra Tobey Maguire e Thomas Haden Church (quello di Sideways e Broken Trail, l'ultimo film tv di Walter Hill) è costato molto ai miei nervi. Lo scontro fra il monolitico Spidey e lo stentoreamente marmoreo Sandman era un attimo meno esistenzialista delle facce di bronzo di Kitano e Murray e un attimo più inanimato. Per non dire morto stecchito. La chiusa la lascio, come è d'obbligo, al buon Peter Griffin, che torna veramente utile in ogni occasione. Booya

domenica 6 maggio 2007

Buazbuazbuaz...

E se ci si mettono pure i Griffin con Chuck Norris... Booya

sabato 5 maggio 2007

So long, Dallas...

What?
Stanotte mi son fatto le cinque per vedermi nell'ordine: la prima volta che una numero otto del seed batte una numero uno da quando ci sono le sette partite; la squadra del mago mandata fuori a pedate nelle terga perchè si ritrova nel roster due fra i giocatori più insulsi che la mia memoria rammenti.
Quindi, Golden State ha stracciato in gara6 Dallas vincendo la serie. Ti amo barone! Oh cacchio, che gioia orgasmica. Io sono così, quando vince Paolino Paperino godo come un matto. Di Gastone dovrebbero farne patè de foigras in scatolette economiche. Detto questo ho un appello personale: Don Nelson non è un genio, è un po' zozzone. Mi spiego. Questo allenatore è il classico che nella sua vita su cento cose cestistiche ne ha sbagliate ottanta, fatte giuste diciotto e prodotto due genialate (tipo Nowitzki e la small ball) e per questo è un conclamato genio del basket. Ma come, ma perchè, ma dove, ma quando, ho fatto due etti e mezzo lascio? Tipo, è come se domani cominciassi a ostentare il fatto che sono la reincarnazione di Aristotele, sono un grande, in tutti i sensi, filosofo; e da lì cominciassi a parlare a caso finchè, per la legge dei grandi numeri, non ne azzecco una. Ma dai, è essere geniali questo? Secondo me è essere un po' buzzurri e un po' politici italiani. Fatto sta che Donnie la messa laggiù al povero Cuban, multimiliardario scavezzacollo, che vede i suoi costosissimi Mavs affondare contro la squadra del suo ex odiatissimo coach. Figata, come tutte le cose della NBA sembra Beautiful.
Il Mago Bargnani ha perso pur buttanto lì un 17 e 7 in una quarantina di minuti, contando che chiamano un gioco per lui solamente nel momento in cui Bosh, T.J. Ford, Parker, Calderon, Peterson, Dixon, Humphries, Derrick Martin, coach Mitchell, il medico, il massaggiatore e il magazziniere sono impossibilitati a tirare. Ma insomma, stamattina ho deciso di fare il solito italiano polemico e dietrologista. Il fatto è che mentre il Mago salvava la baracca in balia della tempesta nel terzo quarto, pigliando tiri rompendo gli schemi, che altro non poteva fare, Bosh (un cristone alto 2e15, collo modiglianesco incluso, che corre come un gazzella e salta il classico metrozzo da fermo) tirava ogni maledetto pallone che ricevesse a sei metri e mezzo dal canestro, intuendo forse al diciotttesimo piazzato mandato sul ferro consecutivo che forse, ma dico forse, non era serata. Il tutto mentre T.J. Ford in panchina accennava odiosi sorrisi sarcastici perchè a giocare era Calderon. Ma porca zozza T.J., entri in campo per quindici minuti e prendi 147 tiri senza guardare i compagni, e pensi bene di indossare la faccia del: "sono certamente superiore e l'idiota del coach non mi fa giocare, tsk, cacchi suoi". A randellate ti dovrebbero raddrizzare la schiena. Oh, comunque il compatriota ha giocato veramente benino; in attacco ormai è una sentenza. Il fatto è che in difesa mi ha dato l'idea di una bradipo con la cefalea. Vabbè, migliorerà.
Aspetto con ansiogena ansia Phoenix-San Antonio. Non mi deludere nano.
Booya

venerdì 4 maggio 2007

Ma come piove bene sull'impermeabile...

Oggi piove. La tettona coi denti marci di spagnolo non mi vedrà neanche col binocolo, oggi faccio obiezione di coscienza iberica.
Ma quanto bello è questo tempo? A parte che noi plantigradi bruni abbiamo un'ottima scusa per restare rintanati in casa. Ma è proprio la coltre di malinconia che cala sul mondo che mi affascina. Bello Bello.
Oh, ieri ennesimo tentativo di andare a vedere Zotti Min(chia)ici, il mio so called relatore. Il fatto è che lo devo vedere da tre settimane e nell'ordine: treno in ritardo di un'ora, trasferta a Udine e anticipata chiusura dell'orario di ricevimento mi impediscono di inginocchiarmi e baciare il suo anello papale, cioè di vederlo e di farmi insultare per la tesi. Insomma, bella giornata anche ieri. Ma basta prenderla con filosofia. Eh, grazie al cazzo; ma che detto idiota è basta prenderla con filosofia? Mi pare ovvio sia meglio prenderla con filosofia che prendersela al culo.
Giuggino, anche detto Giulio, ha trovato due secondi della sua vita per darmi retta. Molto molto gentile. Fatto sta che ha indovinato Apichatpong Weerasethakul, regista di Sang Sattawat, che vi sconsiglio vivamente; vi consiglio decisamente invece il suo primo film, Tropical Malady, che ha decisamente un suo che, anche se non ha mai saputo cosa volesse dire avere un che. Beh, fatto sta che è proprio bellino.
Purtroppo Giuggi, nella sua grande bontà, non ha pensato che rispondendo al quesito mi avrebbe spinto ad andare avanti con questa cosa. Quindi vai con la terza puntatona. Viriamo a 180°: il domandone di oggi non c'entra con titoli di film strani, ma ho pensato fosse una simpatica curiosità. Qual è il vero nome di battesimo, quello cantonese insomma, del buon Jackie Chan?
Mah..
Booya

martedì 1 maggio 2007

Don Coscarelli...

Ebbene zozzoni all'ascolto, il risultato del contest meno seguito della storia dell'internet è lassù nel titolo. Il mitico Don, sosia panza munito separato dalla nascita del grande James Gandolfini.
Evvai, ho vinto.
Vai con Sang Sattawat, vediamo se qualcuno mi da corda come succede agli anziani e ai malati di mente.
Domani si ritorna a Padova, nel frattempo sto bazzicando dalle parti di Schermi d'Amore, festival del cinema melò di Verona. Esatto! Città di Romeo&Giulietta=Festival del cinema d'amore.
Che tristezza infinita.
Però, probabilmente inconsciamente, incredibile visu, gli organizzatori han portato in concorso Daisy, l'ultimo film, a produzione sudcoreana, di Andrew Lau, il mitico regista honkonghese dei cinque Young and Dangerous e dei tre Infernal Affairs. Il film è molto molto carino, una specie di The Killer di John Woo meno violento e più melodrammatico. Mi risolleva lo spirito dopo la schifezza immonda di ieri, un orribile film coreano, peggio di una telenovela georgiana (si chiama Love Talk, statene lontani). E pensare che in Corea del Sud l'ultimo film brutto è stato il primo di Im Kwon-taek, che probabilmente l'ha fatto a sei anni contando che ultimamente ha raggiunto il traguardo dei cento, dicasi cento, film diretti. Se Raoul Ruiz non avesse 420 anni forse ci arriverebbe anche lui alla tripla cifra, dal momento che il buon cileno ne ha una novantina nel palmares (consiglio l'ultimo, Klimt, grandioso biopic sul pittore austriaco, interpretato da John being John Malkovich Malkovich).
Che bello, ho fatto un post quasi serio. Sono orgoglione di me stesso. Vedete di dirmi chi ha diretto Sang Sattawat, sennò, dal momento che vinco sempre io, potrei pensare di istituire qualche premio per questo contest.
Udine des.
Booya