sabato 27 settembre 2008

Quinta regola: la sincerità innanzitutto. Anche a costo di risultare brutali.

Nonostante sappia che con questo post spezzerò molti cuori puri e ingenui, debbo assolutamente seguire con pedanteria le regole da me redatte a causa di un chip dell'obbedienza autoinstallatomi nel perineo.

Segue un elenco di persone, personalità, figure e figuri creati ad arte dalla fervida immaginazione del genere umano e, di conseguenza, inesistenti:

Babbo Natale, Santa Lucia, la Befana & derivati et affini.

Dio, Allah, Mormon, Vishnu, Odino, L. Ron Hubbard & derivati et affini.

I fratelli Vanzina.

L'intera famiglia Kennedy.

Mussolini&Hitler, sporca propaganda dei subdoli comunisti. O era subdola propaganda degli sporchi comunisti?

Pietro Taricone.

Karim Capuano, Daniele Interrante, Costantino Vitagliano & derivati et similia.

Le ninfomani.

Giulio Andreotti.


Booya

martedì 23 settembre 2008

Quarta regola: dimostra la tua preparazione, la tua intelligenza e la tua cultura. Con garbo. E se non possiedi queste doti chiudi il blog. Stronzo.

In teoria basterebbe il titolo a perpetuare il gioco stantio dell' "enuncio una regola e poi la contraddico in maniera simpatica ma poi, alla fine, neanche poi così tanto".

Ma questo futile motivo non mi fermerà dal proporvi il vero sviluppo della quarta regola per il blog da perculare all'infinito, ossia un nuovo paradosso del Beatcippe.
Questa volta non si tratta di un paradosso concettuale come quello dell'Orchite (maiuscolo, essendo paradosso), bensì di un paradosso semantico. Non so se ho già detto che, paradossalmente, si tratta di un paradosso.

Paradosso.

Via col paradosso. Ormai la parola paradosso ha perso ogni significato vero? Bene.

A me il Monsignor della Casa mi fa una gran pippa.

Sipario.

Booya

domenica 21 settembre 2008

Terza regola: sii pieno di sorprese

Un uomo entra in un caffè a Polpenazze, un baretto sulla statale di quelli belli accoglienti, con le bagascie, la spuma, il biliardino, gli anziani, le sputacchiere, eccetera.
Ah, l'uomo viene da Prun. Sapete no, lì, vicino a Fane.
Cosa ci faccia a Polpenazze non è dato saperlo. Sarà un rappresentante. Venderà qualcosa.
O forse è andato a trovare l'amante.
Forse ha una seconda famiglia a Polpenazze.
O forse è Mormone, e quindi vorrebbe avere una seconda famiglia ma non può. Vorrebbe bere alcolici ma non può. Vorrebbe divertirsi ma non può. L'unica cosa che gli fanno fare è girare in bicicletta in gessato. Col caschetto però.
O forse è di Scientology e allora è costretto a partorire senza urlare.
Mah.
Comunque l'uomo entra nel bar e fa: "Scolti, vorìa tri caffè".
Il barista è un poco sorpreso.
C'è da dire che il barista del caffè sulla statale di Polpenazze è il classico ingenuotto, una persona semplice, un po' stolida. Non è che sia famosissimo a Polpenazze per la sua sagacia. Pur essendo Polpenazze un paese non certo sagace.
Mah.
Fatto sta che il barista si domanda: "E per chi sono 'sti tre caffè?"
Incredibilmente l'uomo risponde: "Uno par mi, uno par ti e una par quea puttana de to mare"
Al chè il barista si domanda: "Ma ho pensato ad alta voce? Oppure costui legge nel pensiero? E se prima ho pensato ad alta voce lo starò facendo pure ora?"
Il barista, conscio di rischiare di rimuginare su questo complesso problema logico per tutto il giorno, nel dubbio decide di presentare le sue nodose nocche allo zigomo dell'uomo; il quale, pesto ma non domo, se ne va con risolutezza.
Il giorno dopo, quindi, ritorna e con arrogante sicumera esclama: "Barista! Vorìa do caffè"
Il capace mescitore di sostanze alcoliche risponde, tenendo bene a mente di attivare il complicato processo fonetico della parola: "E per chi sarebbe questa coppia di caffè?"
Prontamente l'uomo replica: "Uno par mi e uno par quea puttana de to mare, che a ti il caffè te rende nervoso".
Arrivati fin qui la nostra storia potrebbe andare avanti all'infinito. Ma so per certo che il nostro narratore deve scappare, ha in arretrato una lunga sessione di tassidermia di pantegane.
Lo so per certo perchè il narratore sono io.
Sorpresi?


Eh?
Ah!
Booya

sabato 13 settembre 2008

Seconda regola: proponi contenuti interessanti e ben esposti

No, beh. Questo non lo posso prprio fare.

Dai, fate uno strappo.

Se arrivate a contenuti mediacri esposti fiaccamente ci sto.

Del tipo: "Oggi ho visto il pilita di Fringe. È bello".

Notare che quantomeno metto le È.

È

Booya

Nota: i refusi sono volontari. Mantengono vigile l'attenzione altrimenti deficitaria del lettore. Anche il contenuto apparentemente casuale del blog è volontario. Ma in questo caso si tratta di deficienze del redattore.

venerdì 12 settembre 2008

Prima regola: mostra interesse verso il lettore

Ciao gente.

Come va? Tutto bene?
In famiglia?
La nonna s'è ripresa dal femore rotto?
Il bimbino ha ancora la colite?

Lo sapete vero che è l'anno delle morti premature e violente?
Lo sapete che entro quattro anni il mondo collasserà in un minuscolo buco nero prodotto in Svizzera?

Salute? Bene?
Son contento. Occhio allo squaraus però.
È sempre in agguato.
Come Berlusconi.
Ed esce dallo stesso posto.
Ahahahahahahahahah.
Aaaaaaah. Vabbè.

Soldi? Pronti alla recessione? Al caro benzina? All'inflazione?

Allora, penso sia proprio tutto.

Controllato il gas?

Booya

lunedì 8 settembre 2008

Non obietto un bel nulla ma parto comunque con il servizio civile

And I just wish to remind you that I have pornographic memory for faces and I hate people who but me.
Cut that British accent and start speaking english!

Booya

P.S: tanti cari complimenti a quella banda di debosciati di MyMovies. Non l'ha vinto Barbet Schroeder il Leone d'Oro per l'insieme dell'opera, bensì Werner Schroeter. Le T contano molto, ma le Teste di fava vincono sempre.

sabato 6 settembre 2008

Mamma li Turchi

Tremate tremate chè il Beatcippe è tornato dal festivaliero mondo parallelo.
Tutto molto bene, via.
Le solite cose: film fino alla nausea, corse in sala stampa, scrittura insulsa, punture di zanzare (ma hai la lebbra? ti spegni le sigarette sul braccio? sono alcune delle molte domande postemi), visi noti e amichevoli, il ristorante 161, le colazioni non pagate, i biglietti dell'autobus non pagati (1 euro e 80? riprovaci amico), i film brutti, i film belli, anziani critici che dopo due giorni di proiezioni impazziscono, giovani critici impazziti di default.
Cose nuove: l'attesissima visita di Kenny con tanto di festa di NSC: s'è bisbocciato e s'è scoperto d'essere anziani, la bella e dolce SaratheHutt: piacevolissima riproposizione dell'avventura berlinese, la bellezza di poter apprezzare molto di più un magico gruppo di amici e colleghi che tutti i film della Mostra messi assieme, la demenza di Porro il critico del CorSera, l'idiozia della Mancuso la finta critica del finto quotidiano Il Foglio, la giornalista tedesca ciucca come un ragioniere coreano: le vogliamo un sacco di bene.
Ah, come se ci fosse bisogno di ricordare che Kitano mi ha scavato nelle viscere con un altro capolavoro assoluto.
Se mi viene in mente altro lo scrivo eh. Fra sei mesi ma lo scrivo.

Booya

giovedì 4 settembre 2008

Pappi, puppa

Mi si dice che la proiezione stampa de "Il Seme della Discordia" sia stata annullata.
Bestemmie.
Mi si dice che la mia schiena è rimasta bloccata grazie al trattamento intensivo di aria condizionata.
Bestemmie.
Mi si dice che quest'anno il Festival di Venezia faccia amabilmente cagare il cazzo.
Bestemmie.
Mi si dice che neppure quest'anno si ciula.
Niente bestemmie perchè ormai ci si è abituati.
Mi si dicono un sacco di cose. Nessuna delle quali peraltro sembra avere risvolti positivi. Ma tanto poi mi accendo una sigaretta, poso le chiappone sulla tazza del cesso, e il mondo ritorna un posto bello.
Vado.

Booya