domenica 21 settembre 2008

Terza regola: sii pieno di sorprese

Un uomo entra in un caffè a Polpenazze, un baretto sulla statale di quelli belli accoglienti, con le bagascie, la spuma, il biliardino, gli anziani, le sputacchiere, eccetera.
Ah, l'uomo viene da Prun. Sapete no, lì, vicino a Fane.
Cosa ci faccia a Polpenazze non è dato saperlo. Sarà un rappresentante. Venderà qualcosa.
O forse è andato a trovare l'amante.
Forse ha una seconda famiglia a Polpenazze.
O forse è Mormone, e quindi vorrebbe avere una seconda famiglia ma non può. Vorrebbe bere alcolici ma non può. Vorrebbe divertirsi ma non può. L'unica cosa che gli fanno fare è girare in bicicletta in gessato. Col caschetto però.
O forse è di Scientology e allora è costretto a partorire senza urlare.
Mah.
Comunque l'uomo entra nel bar e fa: "Scolti, vorìa tri caffè".
Il barista è un poco sorpreso.
C'è da dire che il barista del caffè sulla statale di Polpenazze è il classico ingenuotto, una persona semplice, un po' stolida. Non è che sia famosissimo a Polpenazze per la sua sagacia. Pur essendo Polpenazze un paese non certo sagace.
Mah.
Fatto sta che il barista si domanda: "E per chi sono 'sti tre caffè?"
Incredibilmente l'uomo risponde: "Uno par mi, uno par ti e una par quea puttana de to mare"
Al chè il barista si domanda: "Ma ho pensato ad alta voce? Oppure costui legge nel pensiero? E se prima ho pensato ad alta voce lo starò facendo pure ora?"
Il barista, conscio di rischiare di rimuginare su questo complesso problema logico per tutto il giorno, nel dubbio decide di presentare le sue nodose nocche allo zigomo dell'uomo; il quale, pesto ma non domo, se ne va con risolutezza.
Il giorno dopo, quindi, ritorna e con arrogante sicumera esclama: "Barista! Vorìa do caffè"
Il capace mescitore di sostanze alcoliche risponde, tenendo bene a mente di attivare il complicato processo fonetico della parola: "E per chi sarebbe questa coppia di caffè?"
Prontamente l'uomo replica: "Uno par mi e uno par quea puttana de to mare, che a ti il caffè te rende nervoso".
Arrivati fin qui la nostra storia potrebbe andare avanti all'infinito. Ma so per certo che il nostro narratore deve scappare, ha in arretrato una lunga sessione di tassidermia di pantegane.
Lo so per certo perchè il narratore sono io.
Sorpresi?


Eh?
Ah!
Booya

3 commenti:

-Ale- ha detto...

...sono stata alcuni lunghi minuti in attesa che si caricasse la pagina convinta che prima o poi sarebbe apparso il testo e già imprecando contro il mio vecchio pc sempre più lento...e invece...mi hai fregato! Chapeau!

CAM ON/circuito OFF ha detto...

Non ho parole.















































Ti adoro :-)

Beat Cippe ha detto...

Urca..