domenica 26 agosto 2007

Sweet sixteen

Bon. E anche questa è fatta. Tra l'altro non avevo mai fatto l'animatore a dei sedicenni, mi ero sempre fermato alle elementari. Le conclusioni che ho tratto su questi sedicenni sono:

-il sedicenne medio è vacuo come un silos vuoto. Batti sulla testa, accosti l'orecchio e rimbomba per una ventina di secondi.
-il sedicenne medio ascolta musica insopportabile. Non ho mai accolto con tanta gioia i gospel nostrani per liberarmi dell'incessante rottura di coglioni della compilation dell'estate del papete beach.
-il sedicenne medio fotte come un grillo in amore da almeno due anni.
-il sedicenne medio nel complesso risulta simpatico e piacevole, a patto di staccare la spina al cervello e di voler tornare a rivivere gli anni infami dell'adolescenza.
-il ventenne medio non crede sia possibile in alcun modo che fino a quattro anni prima era a tutti gli effetti un sedicenne medio.

Comunque questo weekend al fresco mi ha dato modo di riflettere. Magari un giorni vi ammorberò i testicoli con i risultati di questo incessante lavorio dei procioni nel mio cranio.

Intanto rimane ufficiale il fatto che mercoledì voltolo alla volta della Mostra del cinema di Venezia. 75 esimo anniversario, cose molto molto belle sulla carta (tanto per gradire: Woody Allen, De Palma, Kitano e Ang Lee). E i giornali, al solito, di cosa parlano? Di quanto sarà glamour e costosa la festa di inaugurazione. Se bisogna dare atto che i quotidiani sono solitamente fra i più abili rabdomanti di trend sociali, diamo anche atto che il popolo italiano ha escrementi di emù secchi in testa.

Giusto per la cronaca proverò l'ebbrezza di recensire un film estone. Della durata di due ore abbondanti. Non male.

Booya

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