martedì 28 agosto 2007

Vecchierella

Che belle scene.

In coda alla cassa del supermercato del quartiere mi trovo dietro alla classica canuta e simpatica vecchierella. Per la gioia di grandi e piccini l'anziana ha solo sei euro di merce da pagare. La folla esulta.

La vecchierella con fare brigante, insondabile e ineffabile, caccia fuori il bancomat per coprire un conto di sei euro e cinquattotto eurocents. Impagabile. Non paga ripone la roba comprata in un'inguardabile borsa verde pisello, di un materiale accostabile alla vetroresina industriale.

Ma, come tutti i grandi autori drammatici, la vecchia cariatide riserva l'acme della sua avventura al supermercato per un grande finale scespiriano. Una conclusione pregna di un gigantismo alfieriano direi quasi epico. Ecco i fatti.

Cariatide (rivolta alla commessa con fare sornione e di chi la sa lunghissima): - Allora, è in arrivo qualcosa di nuovo?-

Commessa (con sguardo vacuo, in seguito ad un'ottima pausa drammatica): - Prego? Cosa intende?-

La vecchierella allarga il suo sorriso malizioso, in modo da ricordare una delle tre parche che stia per tagliare il filo di una vita nella primavera della giovinezza, e indica impercettibilmente il ventre della commessa.

Commessa (tra lo stupito, l'irritato e sul viatico per diventare assassina geriatrica): - Ah, no! Oddio! No, è solo che sono un po' gonfia. Sa com'è, il lavoro sedentario, il caldo... -

La vecchierella, perpetrato il suo misfatto perfetto, si allontana gaudiosa, come un palloncino d'idrogeno, chè il citazionismo va sempre bene. Orgasmico.

Booya

2 commenti:

-Ale- ha detto...

io avrei estratto dal fodero la clava e l'avrei tramortita di botto...maledette vecchiette rompi palle...

Ken Adams ha detto...

Mi piace quello che scrivi ma soprattutto come lo scrivi... sei fonte di ispirazione, bravo!
Però era "gavettone" d'idrogeno!! Ahi ahi...