mercoledì 11 luglio 2007

La mamma e le lingue

Un altro brutto titolo inanellato. Evvai. E che tra l'altro sarà sicuramente il titolo di un film porno. Sicuro Sicuro.

Oggi, per la serie "reminiscenze joyciane ed/od proustiane" vorrei raccontare lo splendido approcio di mia madre alle lingue. Tenete conto che la genitrice non hai mai imparato a dire Self Service. Dice Sex Service.

Il ricordo scatta mentre mi sto facendo la barba.
Il fatto risale a un'estate di un tre, quattr'anni fa. Si boccheggiava nella canicola. Madre torna dalla spesa settimanale sottoponendomi un nuovo acquisto mirato.

"Ecco, ti ho portato un nuvo deodorante. Magari fa schifo, ma costa un cacchio quindi adeguati"

E a forza mi alza un braccione e mi spalma una discreta quantità di questo strano, meleodorante, malmostoso intruglio. Mi snaso l'ascella, azione tipicamente maschile, e qualcosa non mi torna. Afferro la confezione.

"Mamma, ma è dopobarba!"

"E va bè, è scritto in francese. Cosa ne so io cos'è un Oh di Tualètt?"

"E allora lo compri e mi ci intossichi le ascelle? Non c'è bisogno di aiuti esterni, faccio da solo per quello"

"Beh, costava un cacchio"

Booya

1 commento:

Ken Adams ha detto...

Ah, ma dunque ti fai perfino la barba per il gran giorno! Spero ti vedremo pure in giacca e cravatta... : )