domenica 25 marzo 2007

300...

300 spartani vennero alle Termopili tutti e 300 trotterellando.. torno or ora dalla visione al cinematografo del film che indiscutibilmente si fregia del titolo di possessore del miglior trailer mai visto. Un tizio su mymovies.it parlava di questo film come di quello che, dopo Sin City, avrebbe risistemato l'asticella del nuovo cinema digitale una spanna più in alto. Ci troviamo completamente d'accordo. Sempre il medesimo tizio -scusa caro, ma sono veramente negato coi nomi- parlava di un videogioco senza joystick. Su questo non sono d'accordo; io, come sempre d'altronde, esagero. Ecco la mia idea: questo nuovo filone cinematografico che si affida in maniera spropositata alla computer graphic lo chiamerei neo espressionismo cinematografico, o post espressionismo; se avete qualche reminiscenza (Fritz Lang, Friederich Wilhelm Murnau? Vi dicono qualcosa?) di questa corrente che parte negli anni '20 in Germania, ricorderete come facesse spropositato uso, a fini semantici, di scenografie assolutamente lontane dalle definizione di naturalista, o di oggettivo. Aggiungendo angoli della cinepresa strani e stralunati, ombre molto marcate e recitazioni abbastanza spigolose, beh, eccovi il primo espressionismo cinematografico (in pillole, s'intenda). Detto questo arriviamo a Sin City e a 300: niente in questi due film ha qualcosa a che spartire con l'aggettivo "naturalistico" o "realista"; certo, parliamo di due opere tratte da fumetti. Ma comunque la scelta, praticamente obbligata, della CP permette la creazione di sfondali, ma anche di personaggi in primo piano, che hanno come compito principale quello di trasmettere sensazioni forti, dei mood, delle reazioni emotive. Una differenza che trovo fra la corrente dei primi del novecento e questi due film è, ovviamente, la caratura degli autori. Qualora questo tipo di soluzione scenica si slegasse dal nome di Frank Miller, un genio visionario ma, a mio parere, poco cinematografico narrativamente parlando, le cose forse potrebbero cambiare. Fatto sta che 300 è, a parte l'orrido finale protoGladiatore, un ottimo film; decisamente compatto nella scansione dei pochi eventi, altamente spettacolare, competente a livello di linguaggio e di sintassi cinematografica. C'è da dire che il tizio che l'ha diretto -ripeto, sono stra negato per i nomi- si è innamorato del ralenti. Gli venisse un colpo apoplettico a 'sto idiota, ha visto troppi film di John Woo. C'è però un ralenti buono, quello che serve per una migliore fruizione della drammaticità e spettacolarità delle scene più movimentate, e c'è un ralenti cattivo -le maledette scene melodrammatiche al rallentatore, potessero sparire dalla faccia della terra-. Lo consiglio vivamente questo film che, sarà per l'influenza wuxiapian e chambara che trasforma i combattimenti in splendide e crude coreografie (grazie Yuen Woo Ping!), sarà per quella che comunque è una grande storia epica (Leonida e i suoi 300 spartani che sculacciano i 300.000 persiani di Serse al passo delle Termopili), mi è piaciuto molto, anche più di Sin City. Un ultima cosa, per tutti i super critici che hanno affiancato questo film alla chiavica Troy(a) del sia sempre dannato Petersen: il soggetto di 300 è un fumetto di Frank Miller, pura finzione, Wolfgango ha invece distrutto Omero.. ovvia, son due cose diverse.. bellino questo post notturno à là Julius, eh?.. booya

1 commento:

Anonimo ha detto...

l'ho visto il film...
sincermente non pensavo potessero essere spese così tante parole per questo film :P