venerdì 29 giugno 2007

Corona? Col limone, grazie...

Sto guardando Matrix. Ci sono Tonino Di Pietro e Corona che si scannano, ma amichevolmente. Nel mezzo il povero Gramellini.
Alla luce di quello che sto guardando sono arrivato a una conclusione: se mai qualcosa mi era fregato dell'accusa di estorsione a Corona (buzzzz, risposta errata), ora come ora penso ad altro.

Penso che sia un po' triste che una persona che non sa fare altro che urlare come un ossesso, che fa della ignorante e virulenta violenza verbale il proprio cavallo di battaglia e che non sa parlare la lingua italiana, pur professandosi a più riprese giornalista, abbia un tale successo sociale e finanziario. Ma, è l'Italia che è diventato il paese delle opportunità dove uno ignorante come una zolla di terra può fare successo, o è l'Italia che è sempre il paese delle teste di cazzo? Prossima domanda denghiu.

Poi. Ma perchè ogni italiano che si rispetti, inquisito da un magistrato, non trova di meglio da fare che insultare il sopracitato magistrato invece di provare a difendersi come farebbe una persona accusata in ogni paese civile? Ma, è così difficile concepire il fatto che il magistrato stia solo facendo il suo lavoro? Non è la pubblicità con Megan Gale. Non è "Tutti intorni a te". La giustizia italiana non ha creato in vitro un pubblico ministero geneticamente tarato per rendervi la vita impossibile, un terminator che termina ogni interrogatorio dicendo "I'll be back". Vi ci entra nella testolina bacata? O l'elio che vi annebbia le idee occupa tutto lo spazio? Mah

Booya

Aggiornamento flash: Oh, ma Tonino è un brillantone da paura. Ecco le tre battute migliori della serata:
"Eh Gorona, se tu sei vittima io sò donna"
"No no Gorona, io non sono cantante. Io le persone le facevo cantare"
E l'ultima, pronunziata con fare complice e sornione "Gorona, ma allora sei anche te un po' furbetto ià!"
E lo voglio difendere anche per quanto riguarda la presunta incapacità di parlare, nevvero siori. Mai calunnia fu più falsa! Non è che non sa parlare, è che fa economia di parole e lettere. Dice l'inizio e la fine della frasi, mescolando le lettere in media res. Però nel complesso il discorso si capisce. Con un filologo romanzo accanto.
Booya

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